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[mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]E[/mks_dropcap] una volta frequentato un buon corso di tecnica di base? Quali sono gli strumenti per aggiornarsi?
Abbiamo detto, nel precedente articolo, che la strada imboccata per diventare fioristi è un cammino che non ha fine: si può progredire fin dove si vuole, basta averne la volontà e l’interesse.
Certo è indispensabile non fermarsi a quanto si è imparato all’inizio. Anzitutto è fondamentale ripassare, dal punto di vista teorico, ed esercitarsi, dal punto di vista pratico, su quanto imparato nel corso di tecnica di base. Le nozioni e le tecniche si dimenticano presto se l’esercizio costante non le rinfresca di continuo. Occorre comunque ricordarsi un principio fondamentale: se quando si esegue un lavoro floreale non si è pienamente soddisfatti del risultato significa che è stato commesso qualche errore, che è possibile correggere rivedendo con cura e precisione quanto si è studiato durante la frequenza della scuola. Non bisogna mai accontentarsi dell’approssimazione finché non si ottiene il risultato voluto! Diciamo che in questo campo non c’è spazio per il “quasi perfetto” ma solo per il “ mi soddisfa in pieno”.
Se il risultato ci soddisfa in pieno è molto probabile che soddisferà anche i nostri clienti. [mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]I[/mks_dropcap]n Italia, purtroppo, non c’è una conoscenza da parte del grande pubblico di ciò che si può arrivare a fare con i fiori, e i media poco si occupano di questo settore per illustrarne gli sviluppi e i traguardi. La conseguenza è una scarsa educazione e sensibilizzazione del pubblico al riguardo. Mentre sono assai diffusi periodici e riviste soprattutto cartacei dedicati al giardinaggio, che si trovano facilmente in edicola (per non parlare di quanto si trova sul web!), non esistono in lingua italiana pubblicazioni editoriali, manuali o riviste periodiche a cui il grande pubblico possa accedere per farsi una seria cultura sull’arte floreale o istruirsi sulle basi tecniche del floral arranging (come si dice in lingua inglese). Quindi bisogna rivolgersi alle pubblicazioni in lingua straniera, soprattutto in lingua inglese (che è la lingua più studiata, più diffusa e più usata), generalmente provenienti dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra, dalla Germania, dal Belgio e dall’Olanda. Cercando in internet (per fortuna!) se ne trovano anche di eccellenti.
[mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]U[/mks_dropcap]n’altra fonte d’informazione e di aggiornamento è proprio internet, soprattutto attraverso i social come Facebook: iscriversi a dei gruppi dedicati all’arte floreale è certamente utilissimo per vedere i lavori degli altri e scambiare opinioni, ma anche qui è necessario dialogare in lingua inglese se si vuole comprendere ed essere compresi dal Mondo! La maggior parte dei gruppi dove l’arte floreale è frequentata ad alto livello professionale sono stranieri.
Rimangono ancora almeno altre due fonti di informazione e formazione: ritornare sui banchi di scuola (back to school) con la frequenza di corsi specializzanti, master e monografici presso una scuola professionale, e partecipare a dimostrazioni e gare floreali (anche come semplici spettatori) che consentono di elevare il livello della propria esperienza e conoscenza osservando dal vivo il lavoro di grandi professionisti spesso internazionali. C’è però da dire che non è facile essere informati sulle dimostrazioni e competizioni floreali poiché tali notizie circolano strettamente all’interno della cerchia degli “addetti ai lavori” e delle organizzazioni di categoria, che non ne fanno sufficiente propaganda per informarne il grande pubblico. Anche in internet è assai più facile venire a conoscenza di manifestazioni e workshop legati al giardinaggio e al florovivaismo (che si ripetono numerose anche con grande frequenza periodica) che non a gare o dimostrazioni di composizione floreale.