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[mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]F[/mks_dropcap]acendo un’indagine nella storia della lingua italiana si può rilevare che i suffissi -aio e -ista sono utilizzati per formare i nomi di mestiere, ma nell’italiano contemporaneo il termine “fiorista” ha largamente superato quello di “fioraio”, quanto a produttività e diffusione; il termine “fioraio” resta comunque più usato in Toscana e soprattutto a Firenze. Bisogna anche notare che i derivati in -aio indicano i mestieri “pretecnologici”, mentre quelli in -ista le nuove professioni.
Nella lingua italiana dunque i due termini sono utilizzati spesso come sinonimi: tuttavia si potrebbe fare una sottile distinzione.
Il termine “fiorista” spesso viene utilizzato per indicare una professione più che una semplice attività commerciale di rivendita. Quindi il termine “fiorista” sembrerebbe avere in sé una accezione qualitativa che allude a delle capacità tecniche compositive per creare arrangiamenti floreali. Oggigiorno quindi, in un’epoca di specializzazioni professionali, si tende a differenziare le due figure: il “fioraio” è chi rivende fiori e piante senza applicare ai prodotti particolari lavorazioni creative mentre il “fiorista” è anche un professionista del fiore che crea composizioni floreali oltre a rivendere il semplice prodotto.
Tuttavia, ripetiamo, nell’uso comune i due termini sono spesso usati in modo indifferenziato anche dal punto di vista delle capacità professionali di chi se li attribuisce, con buona pace per tutti!
[mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]E'[/mks_dropcap]definito “florovivaista” chi è impiegato in quel settore dell’attività agricola al quale appartengono i produttori di fiori da recidere e di fogliami ornamentali, di bulbi e di piante (in vaso per interni, da balcone e da esterno), ivi incluse le frutticole, le orticole e le forestali.
Vi è però una distinzione fra l’attività di floricoltore (o coltivatore i fiori) e quella di vivaista (orientata alla produzione di piante). È inoltre importante sottolineare che si parla di attività agricola florovivaistica unicamente se i prodotti sono piantati e coltivati dall’imprenditore. Se altrimenti i fiori e le piante sono acquistati all’ingrosso, da aziende produttrici, e sono poi rivenduti al cliente finale, allora si tratta di attività commerciale. Inoltre bisogna tenere conto che l’attività di produzione di prodotti florovivaistici, per rimanere classificata come attività agricola, deve in ogni caso essere prevalente rispetto all’attività commerciale.