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[mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]P[/mks_dropcap]rima di aprire un’attività tradizionale (e quindi non innovativa) come quella del fiorista occorre considerare due fattori:
Fatte queste precisazioni, possiamo affermare che aprire un negozio di fiori e piante significa intraprendere un’iniziativa imprenditoriale che potrebbe essere redditizia a patto che essa venga impostata seguendo determinati criteri. I risultati economici possono variare considerevolmente secondo la localizzazione dell’attività, come vedremo nei prossimi articoli. Tuttavia, pensare di aprire un negozio di fiori e piante solo per le prospettive di buoni guadagni sarebbe un errore.
Come abbiamo detto in precedenza, è fondamentale essere spinti da una sincera passione per questa professione e dalla convinzione che solo operando in modo estremamente professionale si può sperare di avere buoni risultati. E’ necessaria quindi la consapevolezza che solo la specializzazione dell’offerta attraverso creazioni floreali personalizzate ed elaborate con gusto e creatività sono la chiave del successo.
La ricerca e l’offerta di prodotti e servizi sempre nuovi verso cui si orienta la richiesta del mercato, come anche la disponibilità verso il cliente con consulenze e consegna a domicilio, sono fondamentali per guadagnarsi stima e fidelizzazione. E’ perciò obbligatorio puntare sulla qualità del servizio e far leva sulla competenza tecnica proponendosi come veri e propri consulenti capaci di fornire consigli su quali fiori regalare secondo le occasioni, quali piante scegliere e come curarle, ecc.
La professione del fiorista è dunque tutt’altro che facile e, come abbiamo già detto, bisogna mettere in conto che formazione e aggiornamento sono indispensabili per mantenersi al passo con i tempi e vincere la concorrenza.
Si può pensare inizialmente all’apertura di un piccolo chiosco di fiori, per il quale basta allestire una struttura sulla strada pubblica – preferibilmente in prossimità di un crocevia o di una piazza di grande passaggio – all’interno e in adiacenza della quale verranno collocati i contenitori dei fiori recisi e i vasi di piante, soprattutto stagionali, di vario genere. Il chiosco può essere una soluzione, anche temporanea, che permetta di introdursi nel settore, sondare il mercato e ottenere dei guadagni da reinvestire successivamente per aprire un vero e proprio negozio.
[mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]P[/mks_dropcap]er valutare se il locale in cui si vuole aprire l’attività abbia le caratteristiche idonee per essere adibito a vendere fiori e piante bisogna considerare alcuni fattori.
Requisiti personali
Requisiti morali
Il divieto di esercizio dell’attività non si applica qualora, con sentenza passata in giudicato, sia stata concessa la sospensione condizionale della pena, sempre che non intervengano circostanze idonee a incidere sulla revoca della sospensione.
Nel caso di società, associazioni o organismi collettivi, i requisiti morali sopra elencati devono essere posseduti da tutti i soggetti per i quali la legge prevede l’accertamento antimafia (D.Lgs. n. 252/98) e cioè:
[mks_dropcap style=”rounded” size=”20″ bg_color=”#dd3333″ txt_color=”#ffffff”]I[/mks_dropcap]n base al D.Lgs. 59/2010, l’apertura, il trasferimento e l’ampliamento di un esercizio di vendita di fiori e piante è soggetto all’invio di una Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) al comune dove è ubicato l’esercizio. In generale la DIA, unitamente alla relativa ricevuta di deposito effettuata all’amministrazione comunale nel cui territorio l’attività viene svolta, ha efficacia immediata e costituisce titolo per l’apertura, il trasferimento della sede e l’ampliamento della superficie.
Configurandosi come un’autocertificazione di possesso di tutti i requisiti necessari, è da presentare immediatamente prima dell’avvio dell’attività a cui si riferisce e da tale data l’operatore potrà essere soggetto ai diversi controlli di legge. Alla data di presentazione della DIA dovranno quindi sussistere tutti i requisiti morali e professionali dell’operatore, ove richiesti, e quelli strutturali dell’esercizio previsti dalla normativa di riferimento.